Il radiodramma è un testo di tipo teatrale scritto essenzialmente per la radio. Non ha elementi visivi, per cui la sua struttura è data dai dialoghi, dalla musica e dagli effetti sonori che aiutano l’ascoltatore a seguire la storia.
La sua efficacia deve tutto alle dinamiche comunicative della radio. L’originalità del linguaggio radiofonico sta proprio nel fatto che ogni cosa si riduce al puro e semplice suono. Questo determina una vera e propria esaltazione delle potenzialità espressive del mezzo, attivando l’immaginazione dell’ascoltatore, che costruisce un proprio mondo immaginario in cui tutto assume specifici tratti visivi.
In questo senso, la modalità narrativa del radiodramma è peculiare, perché chi ascolta è libero di costruire visivamente le scene e i personaggi che vengono raccontati. Stimolare la fantasia e l’immaginazione costituisce l’essenzialità del linguaggio radiofonico.

Esistono diverse tipologie di radiodramma classificabili sulla base della struttura del suo programma e delle tematiche trattate. In primo luogo, in riferimento al tipo di trasmissione prevista, i radiodrammi si suddividono in programmi unici e programmi a puntate. Questi ultimi sono ulteriormente distinti in serie e serial: se la serie segue una trama continuativa, nel serial la trama di ogni puntata è indipendente dalle altre e autoconclusiva.
Dal punto di vista delle tematiche, invece, è possibile distinguere diversi tipi di radiodramma: storico, drammatico, d’amore, poliziesco, sportivo, comico, d’avventura, scientifico e documentario.

In definitiva, possiamo affermare che il termine radiodramma si riferisce a tutte quelle opere che utilizzano gli elementi essenziali del linguaggio radiofonico (voce, musica, effetti sonori), armonizzandoli tramite il montaggio, configurandosi così come opere specificatamente radiofoniche.

Storia del radiodramma: gli anni dell’esordio e i grandi successi con la nascita della RAI

Si può affermare che il radiodramma sia il genere letterario meno valorizzato del secolo scorso. Nonostante celebri scrittori abbiano intrapreso lavori di stesura di opere scritte per essere lette e recitate in radio, studiosi, esperti e critici letterari hanno prestato ben poca attenzione a questa particolare forma espressiva.

Quando nasce il radiodramma?

I primi lavori di radiodrammaturgia provengono dalla Gran Bretagna: è la BBC a mandare in onda per la prima volta un radiodramma, Danger di Richard Hughes, il 15 gennaio 1924. Maremoto di Pierre Cusy e Gabriel Germinet viene trasmesso in Francia il 21 ottobre dello stesso anno e Spuk di Rolf Gunold esce in Germania nel luglio 1925.
Due anni dopo, il primo adattamento radiofonico italiano di un’opera teatrale, trasmesso dalla sede milanese dell’Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche: Venerdì 13 di Mario Vugliano. Risale al 6 ottobre 1929, il primo vero e proprio radiodramma italiano: L’anello di Teodosio di Luigi Chiarelli.

Durante gli anni dell’esordio (anni Trenta), tra gli autori che si sono cimentati in lavori di radiodrammaturgia troviamo: Samuel Beckett, Friedrich Durrenmatt, Bertolt Brecth e, in Italia, Massimo Bontempelli, Emilio Cecchi, Filippo Marinetti, Ottorino Respighi e Guido Piovene.

Il radiodramma trionfa grazie ad Ettore Giannini

Nel secondo dopoguerra, con la nascita della RAI, il radiodramma attraversa una stagione di grandi successi sotto la direzione di Ettore Giannini, sceneggiatore e regista napoletano, figura di spicco nel panorama culturale degli anni Quaranta e Cinquanta. Autore radiofonico molto apprezzato, inizia la sua carriera d’autore con la stesura di sceneggiati radiofonici tra il 1936 e il 1938.
Opere come Isolato C, Uno nella folla, Arriva una neve, Transatlantico, E un uomo vinse lo spazio rappresentano i primi tentativi di sfruttare la potenza espressiva del mezzo radio.
Ricordiamo, inoltre, Gente in treno, radiodramma corale costruito come un mistery, diffuso nel 1936 e trasmesso successivamente nel 1953 dalla sede Rai di Firenze.

Le opere trasmesse sono seguite da un ampio pubblico, diventando oggetto di critiche su riviste e quotidiani. Citiamo alcuni dei più importanti autori attivi nel ventennio 1950-1970: Giovanni Papini, Eduardo De Filippo, Vasco Pratolini, Giuseppe Patroni Griffi, Luigi Silori, Antonio Santoni-Rugiu, Italo Alighiero Chiusano, Primo Levi, Paolo Levi, Diego Fabbri.

Nonostante il radiodramma abbia conosciuto un lungo momento di declino, negli ultimi anni sta vivendo un nuovo periodo di successi grazie alla ricca offerta dell’editoria digitale. In particolare, è la diffusione del genere in formato audiolibro a conferirgli una seconda giovinezza.


Come si scrive un radiodramma? Scoprilo con il nuovo corso di Scuola Passaggi

Radiodramma

Come comunicare ad un pubblico di cui non si avverte la presenza? Quali sono le tecniche per scrivere un testo teatrale rivolto ad un pubblico indefinito, composto da spettatori lontani da noi e fluttuanti in contesti diversi e non comunicanti tra loro?
Sono queste le domande dalle quali nasce il corso online “La scrittura in radio”, in partenza ad aprile 2023. Al timone troviamo Angela De Gaetano, attrice, autrice ed educatrice teatrale che condurrà i partecipanti nell’analisi dei meccanismi del radiodramma. 12 ore di lezione per un totale di 6 incontri, per entrare nell’affascinante mondo della radiodrammaturgia: conosceremo la storia della prosa radiofonica e analizzeremo gli elementi che costituiscono un testo scritto per la radio.
Esempi teorici ed esercizi pratici, grazie ai quali ciascun partecipante potrà arrivare a costruire l’incipit del proprio personale radiodramma.
Tutte le informazioni su programma, orari e modulo di iscrizioni sono sul sito di Scuola Passaggi.

Condividi