Flavio Santi vive tra la campagna pavese e quella friulana. Ha tradotto autori classici (tra cui Hermann Melville e Francis Scott Fitzgerald) e contemporanei (Wilbur Smith e Ian Fleming tra gli altri). Insegna all’Università dell’Insubria di Como-Varese. Ha scritto di vampiri, precari, supereroi, ma soprattutto del Friuli, raccontandolo nelle raccolte di poesia Rimis te sachete/Poesia in tasca (Marsilio, 2001), Asêt/Aceto (La barca di Babele, 2003). Ha esordito nella narrativa con il romanzo Diario di bordo della rosa, con una nota di Michele Mari (PeQuod, 1999), cui hanno fatto seguito L’eterna notte dei Bosconero (Rizzoli, 2006), il memoir on the road Il tai e l’arte di girovagare in motocicletta (Laterza, 2011) e Aspetta primavera, Lucky (Socrates, 2011), candidato al Premio Strega e vincitore del Premio Paradiso degli Orchi.
Nel 2016, per Mondadori, è uscita la prima indagine dell’ispettore Drago Furlan, La primavera tarda ad arrivare (Premio La Provincia in Giallo), cui ha fatto seguito l’anno successivo L’estate non perdona. Molte sue opere sono tradotte in diverse lingue, dall’inglese al coreano. È tifosissimo dell’Udinese, e coltiva un piccolo orto